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Confindustria:acqua pubblica, gestione industriale
» 14.06.2010
"Il settore dei servizi pubblici locali", scrivono gli organizzatori, "presenta da anni una notevole incertezza nell’apertura al mercato, con periodiche accelerazioni e brusche frenate. Per il settore idrico, penalizzato dall’inefficienza delle prevalenti gestioni pubbliche, il "decreto Ronchi" può rappresentare un decisivo passo avanti nello sviluppo delle logiche concorrenziali. La prima esigenza è fare chiarezza sui cambiamenti indotti nella regolamentazione del settore idrico e sulle opportunità di migliorare gli standard qualitativi e quantitativi di servizio, soprattutto attraverso la realizzazione degli ingenti investimenti necessari ed una tariffazione adeguatamente remunerativa del capitale investito. Altro nodo da sciogliere è quello della regolazione, per la quale restano irrisolti i problemi di promiscuità e commistione tra regolatore e regolato e di tutela dell’utenza, a fronte della rilevantebpresenza di gestioni in house e della purblimitata possibilità di ricorrere ancora ad esse. La gestione del settore idrico necessita di unabvera svolta: non deve essere mestiere esclusivo degli enti locali, ma delle imprese, scelte secondoble regole del mercato e operanti con logichebindustriali. Acqua pubblica o privata? È un quesito senza senso. Gli obiettivi della riforma sono chiari: migliorare l’efficienza dei servizi idrici, aumentare gli investimenti in tecnologie innovative, ridurre i costi di gestione di un bene che era e resta pubblico".
Per informazioni è possibile contattare lo 06-5903367.
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